Fichi d'India, dalla Sicilia all'Europa.
I fichi d’India sono i deliziosi frutti di una pianta grassa che appartiene alla stessa famiglia del cactus. Originario dal Messico si è ambientata a tutta l'area del Mediterraneo, in Africa, America e Asia. In pratica sarebbe stato più semplice dire, nel modo intero.
I fichi d’India sono molto ricche di fibre, per questa ragione ottimi frutti per chi è fa la dieta. La facilità con cui è possibile moltiplicarle ha contribuito alla sua diffusione nel mondo. Basta prendere una delle pale del fico d'India, poggiarlo sul terreno o ricoprirlo parzialmente di terra e dopo appena tre mesi la pala mette radici! E' chiaro che la moltiplicazione di queste piante puo' avvenire anche attraverso la semina, la talea è certamente più pratica e il successo è garantito.
Fichi d'India, qualcuno ci rinuncia al fico d'India per ragioni paesaggistiche
In certe aree del Mediterraneo è diventato simbolo del luogo, noi siciliani lo sappiamo bene, lo possiamo trovare facilmente addirittura nelle grondaie dei casolari campagnoli. Insomma è una pianta resistentissima oltre che generosissima. Incredibilmente in Toscana il fico d'India è vietato (parliamo della coltura) per evitare di deprezzare il paesaggio. Sono le piccole contraddizioni del nostro paese, dove è possibile l'edilizia selvaggia senza che si intervenga e invece si vieta una pianta tanto generosa di frutti fantastici.
I frutti del fico d'India li troviamo anche nelle diete controllate per diabetici infatti la quantità di fibre impedisce il rapido assorbimento degli zuccheri.
Tra gli elementi presenti troviamo il Calcio, Potassio, Fosforo, Vitamina C, Carotenoidi, Flavonoidi
Benefici
I fichi d'india sono ideali per mantenersi giovani e in forma perché la presenza di fibre e antiossidanti si oppongono, come e' noto, all'invecchiamento degli organi
Dimenticavo! il sapore e il profumo, decisamente fantastici.
Fichi d'India dalla Sicilia all'Europa e il mondo intero
La nostra produzione di fichi d'India raggiunge il suo culmine in questo periodo con la raccolta dei frutti. Questi passano in un nastro dove verranno spazzolati per la rimozione delle spine. Gli occhi degli operatori faranno il resto, mandando gli scarti, si fa per dire, verso altri cicli di produzione dove la forma estetica del fico d'india è meno importante (es. produzione di confetture). La frutta che supera il test "estetico" viene confezionata, pesata e avviata alla vendita.
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